Recessione gengivale

Con il termine recessione gengivale viene comunemente indicato lo spostamento in senso apicale del margine della gengiva, detto volgarmente anche “gengiva ritirata”.

Tra le cause delle recessioni gengivali, oltre alla parodontite, vi è un’errata igiene orale, soprattutto per l’utilizzo di spazzolini a setole dure con movimenti non corretti, diretti orizzontalmente e troppo vigorosi.

In particolare, le zone maggiormente esposte all’azione dello spazzolino sono a livello del canino e del premolare, perché posizionati sulla porzione di massima curvatura dell’arcata dentaria.

In questa sede, le radici dei denti sono meno protette dall’osso corticale, che si presenta più sottile. Altre zone soggette a esposizione radicolare sono quelle vestibolari (esterne) e linguali (interne) degli incisivi inferiori e le radici dei primi molari superiori.

Frequentemente, se causate da spazzolamento, le recessioni sono localizzate a sinistra per le persone destrimani e a destra per le mancine, a causa della maggior comodità di spazzolamento che determina una maggior persistenza nel lato controlaterale alla mano utilizzata nelle manovre di igiene domiciliare.

È uno dei problemi dentali più comuni, ma anche tra i più sottovalutati in quanto i sintomi non sono sempre immediatamente riconoscibili e percepibili.

Questo tipo di problema si presenta in modo graduale e spesso ci si accorge quando c’è una particolare sensibilità ai denti oppure quando i denti iniziano ad apparire più lunghi.

Apparentemente sembra che i denti siano più lunghi, poiché le gengive, ritirandosi, lasciano scoperta una parte del dente.

Oltre a un impatto estetico negativo, tale disturbo risulta molto problematico perché espone le radici dei denti all’azione batterica e favorisce la sensibilità dentinale e l’alito cattivo, ma anche conseguenze più gravi, come mobilità dei denti, piorrea e ascessi, con presenza di sangue e pus.

Per il suo evidente aspetto estetico, la recessione delle gengive è dunque una condizione facilmente riconoscibile, ma che non si manifesta in maniera improvvisa.

Tipicamente i sintomi della recessione gengivale sono:

  • Arretramento della gengiva
  • Spazi vuoti tra i denti
  • Ipersensibilità ai denti e alla radice
  • Alito cattivo
  • Gengive gonfie

Esteticamente, oltre a portare a cambiamenti nell’apparente lunghezza dei denti, si possono avere delle modifiche anche sul colore dei denti e far apparire i denti meno bianchi.

Lo spostamento della gengiva, infatti, scopre quella parte del dente in cui la dentina, di tipico colore giallastro, è più vicina alla superficie. Accade così che sullo stesso dente si possono osservare due colori diversi: più bianco nella parte più lontana dalla radice dove lo strato di smalto è più spesso e più giallo vicino alla gengiva.

È importante far attenzione alle gengive ritirare perché potrebbero determinare una minor pulizia dei denti poiché, essendo i denti più sensibili e reagendo in maniera più forte ai cambiamenti di temperatura e al contatto con strumenti esterni (come lo spazzolino), il paziente potrebbe avvertire troppo fastidio. Tutto ciò determinerebbe dunque un accumulo di tartaro e di placca che, a loro volta, possono causare la formazione di carie e gengivite.

Le gengive ritirate possono essere causate da:

  • Abitudini scorrette nell’igiene orale
  • Utilizzo di prodotti sbagliati o non utilizzo di alcuni prodotti
  • Parodontite
  • Gengivite
  • Diabete
  • Malattie ereditarie
  • Carenza di vitamina C
  • Cambiamenti ormonali
  • Fumo
  • Bruxismo
  • Denti storti