Otturazione, pulpotomia e pulpectomia

La carie dei denti da latte costituisce l’infezione dentale più comune tra i bambini piccoli.

Alcuni dentini sono destinati a rimanere in bocca fino ai 13 anni di età e l’insorgere di una carie va trattata e curata come se si trattasse di un dente definitivo.

La perdita prematura di uno o più dentini può infatti causare lo spostamento degli altri denti presenti causando difficoltà nella permuta e nella fuoriuscita dei denti definitivi.

I responsabili della carie sono i batteri che crescono e si moltiplicano all’interno della placca dentale, una patina appiccicosa che aderisce alla superficie dei denti.

Il glucosio presente nei residui alimentari permette ai batteri di crescere, alimentarsi ed espandersi, rilasciando un prodotto (il lattato) che, a causa della sua acidità, danneggia irreversibilmente lo smalto e intacca la dentina.

La grande differenza tra il processo carioso che avviene in un adulto e in un bambino riguarda la velocità, infatti i batteri corrodono molto più velocemente i dentini da latte, che sono più piccoli e hanno lo smalto meno mineralizzato.

I denti da latte bisognosi di otturazione devono essere trattati come i denti permanenti. Luogo comune da sfatare è la falsa credenza secondo cui i denti da latte cariati non si debbano curare perché destinati alla caduta: ricordiamo che un’infezione dentale può anticipare quella che dovrebbe essere la fisiologica caduta del dente da latte, ponendo così le basi per denti storti o, peggio ancora, per una futura malocclusione dentale.
In alcuni casi, il processo cariogeno nei denti decidui si manifesta così velocemente che, quando ci si rivolge al proprio dentista per cercare di risanare l’infezione, è oramai troppo tardi per prolungarne (di alcuni mesi o pochi anni) la caduta fisiologica. Se l’otturazione non fosse sufficiente per curare una carie che si è spinta oltre la dentina, invadendo la polpa del dente, è necessario intervenire con la pulpotomia o la pulpectomia o nei casi più gravi con l’estrazione del dente.

Infatti, alcune volte la semplice otturazione non è sufficiente e per curare una carie è necessario ricorrere alla devitalizzazione.

La devitalizzazione del dente da latte è meno invasiva di quella prevista per i denti permanenti, oltre che meno complessa. L’unica difficoltà nel trattare un paziente pediatrico, sta solo nel rassicurarlo adeguatamente sulla procedura, instaurando un rapporto di fiducia con la collaborazione dei genitori.

La devitalizzazione dei denti da latte viene praticata in due casi: quando i denti da latte sono cariati e la carie è talmente profonda da interessare la polpa del dente oppure quando un trauma provoca la necrosi del dente, cioè la morte del nervo dentale.
Dopo aver valutato la situazione in maniera scrupolosa, attraverso un esame obiettivo e radiografico endorale, si deciderà se effettuare una devitalizzazione completa o parziale
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La devitalizzazione parziale o pulpotomia è possibile quando la carie non ha intaccato completamente la polpa dentaria e viene eseguita asportando il tessuto pulpare camerale, la devitalizzazione totale o pulpectomia prevede invece la rimozione del tessuto pulpare camerale e canalare, quindi tutta la polpa, i nervi e i vasi sanguigni.

Il dente deciduo esercita una naturale pressione sui tessuti sottostanti, attivando il meccanismo fisiologico di necrosi che, abbinato alla spinta della nuova radice, stimola il ricambio con la dentizione definitiva. Nell’eventualità in cui il tessuto colpito da infezione sia già necrotico, pur di posticipare o di evitare il più possibile l’estrazione prematura, a volte si opta per la rimozione totale della polpa (pulpectomia), o soltanto di quella nella zona della corona dentale (pulpotomia). L’obiettivo è eliminare il sintomo doloroso, temporeggiando ulteriormente prima di togliere forzatamente il dente. Non bisogna quindi trascurare l’importanza della dentizione infantile, in quanto essa prepara il terreno a quella dell’età adulta.

Nell’ottica di preservare la salute orale del bambino, sia nel presente che nel futuro, la devitalizzazione del dente da latte è la scelta migliore. Quando l’estrazione è inevitabile, spesso in bocca viene inserito un mantenitore, che ha la funzione di conservare lo spazio e non far spostare i denti vicini già fuoriusciti, prevenendo il rischio di scorretti allineamenti.